Noi siamo i brand che scegliamo

Scenario 15 Giugno 2018
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La società di ricerche Ipsos ha chiesto agli italiani quali sono le marche più influenti per loro e i risultati tra conferme e qualche sorpresa. Ikea unico non digital nella top ten, dove non ci sono brand nostrani Ipsos, leader mondiale nel settore delle ricerche di mercato, ha stilato la nuova classifica 2018 dei “The Most Influential Brands”, ovvero le 100 marche in Italia che, secondo l’opinione degli oltre 4.000 italiani intervistati, sono in grado, in modi e per motivi differenti, di “influenzare” le nostre vite. L’edizione 2018 della ricerca ha posto l’accento sulla relazione tra influenza e identità, indagando in che modo un brand può rafforzare la propria influenza permettendo ai propri clienti, utenti e consumatori, di rappresentare e addirittura esprimere la propria identità. Un tema, quello dell’identità, che sta assumendo un ruolo sempre più determinante per orientare le scelte di consumo. Il consumatore contemporaneo, senza più i forti valori di appartenenza tradizionali, trova nelle marche un nuovo elemento d’identificazione e, in alcuni casi, un vero e proprio alleato nella vita di tutti i giorni. Sono i brand capaci di mettere al centro l’individuo e di rifletterne i valori quelli che, più di altri, sono anche in grado di ispirarne le scelte. «Il processo d’identificazione tra noi e i brand influenza le nostre abitudini, i nostri comportamenti e i modi di fare acquisti nella vita di tutti i giorni – osserva Nicola Neri, Amministratore  Delegato Ipsos, che aggiunge -Basti pensare che dai dati di un nostro studio internazionale emerge come il 66% degli intervistati dichiari di comprare tendenzialmente marchi che riflettono i propri valori; mentre un 63% afferma di attribuire sempre maggiore importanza alle marche di cui si fida,  soprattutto nel contesto contemporaneo, in cui siamo costantemente sovraesposti a migliaia di opzioni e input differenti”. L’importanza fondamentale per l’azienda di saper creare un rapporto identitario con i consumatori è pienamente confermata dal ranking 2018 dello studio “The Most Influential Brands”. Se guardiamo la classifica da questa prospettiva, notiamo che spiccano le realtà che offrono servizi il più possibile personalizzati e/o personalizzabili e che danno alle persone ampia libertà di scelta, rispondendo in modo rapido e puntuale ai loro bisogni. La Classifica The Most Influential Brands 2018 e Insight Se si ragiona in termini di servizi e di capacità di soddisfare velocemente le esigenze, ecco che al primo posto della classifica 2018 compare Amazon: l’online retail divenuto parte integrante delle abitudini di acquisto per molti che, per la prima volta, spodesta il primato di Google. Due le new entry nella Top 10 2018: PayPal al quarto posto e IKEA al decimo. La società di pagamento digitale entra per la prima volta e con forza, nel ranking, segno probabile di quanto la facilitazione dei processi quotidiani sia valore oltremodo determinante dell’influenza delle marche. IKEA, invece, si attesta come unico brand non tech e non di servizi che riesce a raggiungere per la prima volta la Top 10. Il colosso svedese si dimostra ancora una volta maestro nello storytelling incentrato sulla libertà di scelta che diventa espressione della propria identità.[/vc_column_text][hcode_blockquote blockquote_icon=”1″ hcode_blockquote_heading=”Ipsos”]Cinque sono i fattori chiave che determinano l’influenza* di una marca sulla vita quotidiana dei consumatori: 1) Engagement (coinvolgimento), 2) Leading Edge (innovazione, capacità di far tendenza), 3) Trustworthy (fiducia, affidabilità), 4) Corporate Citizenship (impegno e ruolo sociale), 5) Presence (presenza)[/hcode_blockquote][vc_column_text]Fuori dai dieci, per la prima volta, tutte le aziende del comparto Food che rimangono comunque nei posti alti della classifica generale grazie al grande valore che in Italia si attribuisce ancora al settore alimentare e la capacità di tali brand, si pensi a Nutella, Parmigiano Reggiano, Ferrero, Barilla, Grana Padano, nell’aver costruito negli anni un forte legame identitario (e nazionale) con i consumatori. Non a caso questi brand performano in maniera molto alta sulle dimensioni del Trustworthy (fiducia e affidabilità) e della Corporate Citizenship (impegno e ruolo sociale). Il mondo dell’Entertainment merita una riflessione a parte perché emblema di come stia cambiando in modo radicale il modello di fruizione da parte dei consumatori. Finita ormai l’era dei palinsesti fissi, il settore tv e dei nuovi servizi ad esso collegati è in continua evoluzione, impegnato in maniera quasi spasmodica nell’offrire un servizio il più possibile personalizzato, ampio, esclusivo e disponibile in qualsiasi momento. Simbolo di queste rapide trasformazioni e della capacità di rispondere puntale alle esigenze dell’utente è la scesa in campo di Netflix che, nel giro di un solo anno, ottiene un avanzamento da record: se nella classifica 2017 il famoso portale di streaming era all’ottantesima posizione, nel 2018 si attesta al 26°. Un balzo in avanti di ben 60 posizioni che non fa altro che sottolineare “l’affaticamento” delle reti tradizionali a tenere il passo. Un’altra crescita significativa, sempre restando nel settore del consumo di entertainment, è quella di Spotify, piattaforma streaming musicale che registra un salto in avanti di quasi 30 posizioni rispetto al 2017. Tra le aziende che operano nel settore moda spicca Zalando che, per la prima volta in classifica, entra direttamente al 29° posto. Ancora una volta il consumatore premia un servizio rapido, personalizzabile, con un ampio catalogo di offerta che permette grande libertà di scelta e che dà la possibilità di esprimere il proprio stile. Ci sono infine i social network che dopo aver cambiato in maniera così profonda e netta il modo di comunicare, confrontarsi e informarsi si relazionano in maniera del tutto nuova alle generazioni più giovani. Se si osserva la classifica The Most Influential Brands 2018 in base alle fasce di età, emerge in maniera inequivocabile come i più giovani (la cosiddetta generazione Z, tra i 15 e i 22 anni) seguano decisamente altre logiche. La GenZ è infatti la prima ad essere cresciuta con i social e la classifica lo rispecchia. Tra i giovannismi Whatsapp è al primo posto, Amazon solo al terzo, dopo Google, Facebook scende al quinto, mentre compare con forza Instagram, social network non presente nella Top 10 delle altre fasce di età prese in considerazione. Ed è proprio il social network delle immagini per eccellenza che registra un notevole salto in avanti passando dal 33° posto della classifica generale alla sesta posizione nella classifica della GenZ, confermandosi uno dei i social network preferiti tra i giovanissimi.

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